Dance dance dance – Haruki Murakami

Non è facile dire di cosa parli questo libro senza svelare troppo. In generale non è facile dire di cosa parli il libro, perchè a volte sembra che non parli di nulla, ma l’abilità di Murakami sta nel tenerti lì incollato perchè vuoi sapere qual è il punto di tutto.
“Dance dance dance”, scritto nel 1988, è il seguito di “Nel segno della pecora”, che non è indispensabile aver letto perchè vi si fanno pochissimi e brevissimi riferimenti, che non compromettono la comprensione della storia.

coverRitroviamo quindi il protagonista, un giornalista freelance, insoddisfatto della sua vita e del suo lavoro che lui definisce socialmente utile, uno di quei lavori che qualcuno deve pur fare, e più e più volte nel libro associa il suo lavoro a spalare la neve (una neve culturale nel suo caso).
Stavolta conosciamo i nomi dei personaggi, al contrario de “Nel segno della pecora”, ad eccezione del nome del protagonista; ritroviamo l’uomo pecora e l’albergo Delfino, ma sotto una nuova veste e con un simbolismo diverso.
All’inizio della storia il protagonista si è lasciato andare, non lavora, non esce di casa, è incapace di provare emozioni e di riuscire a legarsi a qualcuno. Un sogno lo porterà di nuovo all’albergo Delfino, un albergo avvolto nel mistero con la sua parte vecchia e decadente, che si mostra al protagonista solo in uno stato di sogno/delirio, che si trova all’interno del nuovo albergo Delfino, moderno e dotato di tutti i comfort. L’albergo diventa dunque metafora del Giappone, un Paese con la sua parte tradizionale fagocitata dalla modernità e dal capitalismo. Da qui il nostro protagonista intraprenderà un percorso che lo riporterà alla realtà e alla vita, alla capacità di sentire di nuovo emozioni, anche dolorose. Tanti sono gli argomenti trattati, tra cui l’adolescenza come periodo in cui si forma la nostra personalità, l’amicizia, la perdita, tutti collegati tra loro armoniosamente come in una danza.
Diciamo che il tema potrebbe essere la riappropriazione di sè, un viaggio verso un nuovo inizio, viaggio durante il quale il nostro protagonista incontrerà curiosi e interessanti personaggi sempre in atmosfere surreali e al confine tra sogno e realtà. A fare da cornice al percorso del protagonista è la moderna società giapponese, “società capitalistica avanzata” come viene ripetuto più e più volte, che essendosi imposta così repentinamente in una società molto tradizionale genera delle contraddizioni molto profonde.

Curiosità– Non è detto espressamente nel libro, ma il comportamento del protagonista di isolamento e di rifiuto della realtà sembra appartenere al fenomeno dell’hikikomori. Questo termine si riferisce a chi ha scelto di allontanarsi dalla vita sociale con livelli estremi di isolamento, ed indica sia il comportamento che la persona che ne è affetta. Chiaramente questo comportamento nasce da un malessere interiore; iniziò a manifestarsi in Giappone dalla metà degli anni ottanta e si è diffuso negli USA e in Europa negli anni duemila.